Il Fondo Dino Formaggio è stato donato dagli eredi alla Biblioteca di Filosofia nel 2016. È costituito dalla consistente biblioteca filosofica di studio (oltre 2200 volumi) e da un archivio di carte di lavoro, documenti personali, relazioni accademiche e produzione editoriale. Arricchisce la raccolta una collezione di materiali audio-video, prevalentemente interviste e lezioni, riversate in formato digitale nel portale "La Statale Archivi".
Nel fondo è presente l’intera produzione di Dino Formaggio, allievo di Antonio Banfi, con cui discusse la tesi, dal titolo Fenomenologia dell'arte, rapporto tra arte e tecnica nelle estetiche europee contemporanee, e docente di Estetica presso l'Ateneo milanese. La biblioteca e l'archivio rappresentano una viva testimonianza del suo lungo percorso culturale, filosofico e umano, orientato a una concezione dell'arte come fare e come vita.
Tutti i volumi e i periodici del fondo sono stati catalogati e associati al possessore; riportano inoltre lo stato della copia, segnalano la presenza di note, commenti, dediche, firme autografe. Tutti i libri sono stati inseriti in 4 sezioni:
Sono disponibili nella pagina dedicata materiali e approfondimenti legati alla mostra bibliografico-documentaria dedicata a Dino Formaggio (Milano, 28 luglio 1914 – Illasi, 6 dicembre 2008), nel decimo anniversario della sua scomparsa: Il perchè e il come dell'arte: l'estetica di Dino Formaggio. La mostra ha ripercorso la densità straordinaria dell’esistenza e dell’insegnamento di Dino Formaggio attraverso i testi della sua biblioteca personale e alcune testimonianze tratte dal suo ricco archivio di lavoro.
Se avete fotografie o ricordi personali di Dino Formaggio che volete condividere, inviate il materiale a: biblio.filo@unimi.it. Qui potete sfogliare l'album fotografico dedicato a Dino Formaggio e alle sue opere.
A Teolo gli è stato dedicato il Museo di arte contemporanea Dino Formaggio (MAC) che espone anche anche opere del pensatore. La ragione di questo omaggio al filosofo che aveva vissuto a Teolo per circa un ventennio, si deve al fatto che il Museo è nato proprio grazie al suo intervento.