1863
Giovanni Vailati nasce a Crema da Vincenzo Vailati e da Teresa Albergoni.
1874
Entra come convittore nel Collegio di San Francesco a Lodi, diretto dai padri barnabiti.
1880
Si iscrive alla Facoltà di matematica dell’Università di Torino, dove si laurea in ingegneria e in matematica pura.
1888
Ritorna a Crema dove si dedica allo studio delle lingue moderne, coltivando nel contempo diversi interessi culturali, in particolare la musica, con preferenza per Bach e Wagner.
1892
Dietro invito del matematico Giuseppe Peano, diviene assistente di calcolo infinitesimale all’Università di Torino.
1895
Viene nominato assistente di geometria proiettiva e in seguito assistente onorario del Prof. Vito Volterra.
1896
Rivolge la sua attenzione verso le ricerche di storia della scienza.
1896-1899
Tiene tre corsi liberi di storia della meccanica, di cui rimangono i programmi e le tre prolusioni.
1899
Abbandona volontariamente l’insegnamento universitario e chiede di entrare nelle scuole secondarie. È insegnante di matematica prima al liceo privato di Pinerolo e in seguito al liceo di Siracusa. Durante il suo soggiorno in Sicilia conosce il filosofo Franz Brentano.
1900
All’inizio del nuovo anno scolastico passa all’Istituto tecnico di Bari. Nell’estate partecipa ai Congressi internazionali di filosofia e psicologia a Parigi.
1901
Nel mese di ottobre è trasferito a Como.
1902
Si reca in Austria presso la famiglia di Franz Brentano ove si trattiene per qualche tempo.
1903
Partecipa al Congresso storico internazionale a Roma e durante l’estate è a Londra e a Cambridge.
1904
Insieme a Mario Calderoni e a Giovanni Papini prende parte al Congresso internazionale di filosofia a Ginevra. Riceve la nomina d’insegnamento presso l’Istituto tecnico Galilei di Firenze e viene incaricato dall’Accademia dei Lincei di curare l’edizione nazionale delle opere di E. Torricelli.
1905
Nel mese di novembre è nominato membro della Commissione reale per la riforma delle scuole medie e si trasferisce perciò a Roma.
1906
Compie un viaggio a Parigi in compagnia di Calderoni e Papini.
1908
Partecipa ai Congressi internazionali di filosofia di Heidelberg e di matematica a Roma. Nel mese di dicembre si ammala mentre si trova a Firenze.
1909
Sperando di ristabilirsi si trasferisce a Roma, ma la malattia si aggrava. Muore la sera del 14 maggio.