La biblioteca di Zeno Birolli, storico dell'Arte e professore all'Accademia di Belle arti di Brera, riguarda la Storia dell'Arte italiana, europea ed extraeuropea, ed è costituita da circa 1540 volumi. La biblioteca in parte rispecchia gli interessi di studio e lavoro di Birolli, dal Futurismo all'arte tra le due guerre, conservando alcune edizioni di straordinaria importanza per l'Arte contemporanea. Il fondo è stato donato alla biblioteca nel 2015 e si è aggiunto a un pregresso fondo appartenuto alla famiglia Birolli.
La biblioteca di Storia dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo conserva il fondo bibliografico dei volumi appartenuti a Anna Maria Brizio, storica dell'arte italiana, docente di Storia dell'Arte Medioevale e Moderna all'Università di Torino e all'Università Statale di Milano dal 1957 al 1977.
Nel 1977, dopo aver lasciato la docenza universitaria per limiti di età, la Brizio ha donato il suo patrimonio librario e una parte del patrimonio documentario all’Ateneo milanese.
Il fondo è catalogato e consultabile da Minerva, il catalogo d'Ateneo.
Tra i materiali donati figura un fondo archivistico che conserva materiale relativo all’insegnamento universitario, annotazioni e appunti relativi ad artisti, mostre e conferenze, stesure di testi da pubblicare, materiale relativo a collaborazioni.
Grazie a un finanziamento della Regione Lombardia, è stato riordinato, inventariato e inserito nella sezione “Archivi storici” del portale Lombardia Beni Culturali.
L’archivio è consultabile anche sul Portale LaStatale Archivi: Consulta l'inventario
La biblioteca possiede una ricca collezione di cataloghi di Case d'Asta, che numera 5586 cataloghi. le case d'asta più rappresentate sono Christie's (2669 cataloghi), Finarte (1415 cataloghi), Sotheby's (861 cataloghi) e Semenzato (430 cataloghi).
Nel marzo del 2005 l'Università degli Studi di Milano ha acquistato dalla casa editrice Centro Di circa 22000 volumi destinandoli alla Biblioteca di Storia dell'Arte. Si tratta principalmente di cataloghi raccolti negli anni 1967-1983, con aggiunte anche per anni precedenti e susseguenti. Il soggetto della raccolta sono cataloghi di mostre e di musei che trattano di arte antica, moderna e contemporanea, sono in varie lingue e provengono da tutto il mondo, pur essendo preponderante la parte italiana. Nella raccolta sono compresi i cataloghi pubblicati da Marchi Editore, Marchi e Bertolli e Centro Di.
E’ costituito dall’intero catalogo di Charta, casa editrice milanese specializzata in libri d’Arte contemporanea e moderna, fotografia, architettura e design. La casa editrice Charta, in oltre 20 anni di attività, ha prodotto volumi di altissima qualità editoriale, dedicati ai protagonisti della scena contemporanea internazionale, artisti, fotografi, architetti e designer, con saggi e cataloghi di mostre personali e collettive italiane ed estere. I suoi volumi sono noti nel mondo intero per la qualità delle edizioni, curate in maniera quasi artigianale e la attualità dei contenuti.
A seguito della chiusura della casa editrice, nel 2013, Giuseppe Liverani, il suo fondatore, dopo aver donato l’intero catalogo alla Library of Congress di Washington, ha voluto omaggiare l’Università degli Studi di Milano di una copia di tutti volumi editi da Charta (917 titoli), cui si aggiungono molti cataloghi delle case editrici Mazzotta e Electa, di cui Liverani è stato direttore.
Paolo D'Ancona (Pisa 1878 – Milano 1964) è stato uno storico dell’arte e accademico italiano. Allievo di Adolfo Venturi, si dedicò allo studio della miniatura italiana, in particolare alla scuola fiorentina. Nel 1907 venne accolto tra il corpo docente dell’allora Accademia Scientifico-Letteraria di Milano, come professore straordinario di storia dell’arte, dove rimarrà per quasi mezzo secolo, con un periodo di interruzione tra il 1938 e il 1945 a causa delle leggi razziali. Nel 1919 venne nominato professore ordinario dell’Istituto di Storia dell’Arte. La storia dell'ex Istituto è profondamente legata alla storia professionale del suo fondatore, tanto da intitolare a Paolo D’Ancona l’Istituto, una dedica poi perduta con la trasformazione degli istituti in dipartimenti. Nel 1954, anno del suo pensionamento, donò alla nostra università la sua biblioteca personale, già inserita da anni all’interno dell’Istituto, perchè fosse strumento di sostegno allo studio.
La collezione è composta da un 804 unità bibliografiche, tra monografie e periodici e costituisce un'importante testimonianza della vastità degli interessi del professore.
La donazione D’Ancona è stata la prima donazione alla nostra Biblioteca ed è stata ricostruita recentemente.
Il professore Pierluigi De Vecchi, ordinario della cattedra di Storia dell'Arte Moderna presso l'Università degli Studi di Milano, nel 2006 ha donato alla nostra Biblioteca parte della sua biblioteca privata. Il fondo è di circa 1600 volumi di vario argomento: cataloghi di mostre e musei, monografie su singoli artisti, opere di carattere generale dal Medioevo all'arte contemporanea, saggi e trattati. Il fondo è stato catalogato e messo a disposizione dell'utenza nel 2007.
Antonello Gerbi (1904-1976), studioso e bibliofilo, ha raccolto nell'arco di tutta la sua vita volumi che rispecchiano i suoi molteplici interessi culturali.
Partendo da un primo nucleo di opere di argomento artistico e da edizioni dannunziane di provenienza paterna, ha acquisito e collezionato opere di economia e storia dell’economia, di storia del libro e delle legature, arte e simbologia iconografica, letterature americana, francese, italiana, inglese e tedesca, storia del pensiero politico, storia del Rinascimento, opere di e su Benedetto Croce,
Nel 2000 la sua collezione, di 7591 volumi, è stata acquisita dall’Università degli Studi di Milano. I volumi sono stati destinati a diverse biblioteche in base all’argomento. La Biblioteca di Storia dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo, ne custodisce circa 1200 consultabili su Minerva, il catalogo d'Ateneo.
Tutta la Biblioteca di Antonello Gerbi è stata virtualmente ricostruita a cura della Cooperativa CAeb.
La Ishibashi Foundation, tra maggio 2018 e febbraio 2019, ha fatto dono alla biblioteca di 585 volumi di Arte giapponese, sia in lingua giapponese che in inglese, la maggior parte dei quali in pregiate edizioni, ricchi di illustrazioni (sono infatti utili ai nostri studenti soprattutto per il loro apparato iconografico) e talvolta di difficile reperibilità persino sul mercato giapponese.
Con questa acquisizione la biblioteca si è arricchita di una sezione importante dedicata all’Arte orientale, che è passata da circa 100 pubblicazioni a quasi 700.
Gli argomenti più rappresentati sono l’arte giapponese in generale, la pittura, la grafica e la scultura.
Nel novembre 2022 Giuseppe Pacciarotti ha donato alla Biblioteca di Storia dell'arte della musica e dello spettacolo dell'Università degli Studi di Milano un fondo librario ed altri materiali di studio relativi alla storia e all'arte del Barocco alpino e dei Sacri Monti.
Il fondo archivistico è costituito da materiali di diversa natura, lettere, opuscoli, guide artistiche, annotazioni e appunti personali dattiloscritti e manoscritti, spesso con correzioni manoscritte, di testi da pubblicare o di relazioni che permettono di seguire l'attività scientifica dello studioso, che si è formato nell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università degli Studi di Milano negli anni in cui era diretto da Anna Maria Brizio. Gli argomenti affrontati dallo studioso sono relativi al patrimonio artistico di Busto Arsizio, Gaudenzio Ferrari e i suoi seguaci e il fenomeno piemontese e lombardo dei Sacri Monti.
Insieme alle carte d'archivio lo studioso ha donato alla Biblioteca un piccolo fondo bibliografico di volumi inerenti agli argomenti oggetto dei suoi studi.
Il fondo comprende 347 volumi, prevalentemente cataloghi di esposizioni, provenienti dalla biblioteca del Museo Poldi Pezzoli.
La biblioteca di Marco Rosci, già docente di Storia dell’Arte e Storia della Critica d’Arte prima alla nostra università poi all’Università di Torino, è relativa alla Storia dell’Arte italiana dal medioevo all’età contemporanea ed è costituita da 6437 volumi che nel 2013 il professor Rosci ha voluto donare alla nostra biblioteca.
Docente di architettura presso il Politecnico di Milano e studiosa di storia dell’arte. Si dedica in particolare allo studio della pittura divisionista.
Il fondo comprende 566 volumi di argomento artistico.
Nell’autunno 2018 la famiglia Stefani Perrone, in osservanza alla volontà della professoressa Stefani, ha donato alla Biblioteca l’Archivio personale di Stefania Stefani (morta a Varallo Sesia nel 2018).
Stefania Stefani Perrone si è laureata presso l'Università degli studi di Milano, con una tesi di storia dell’arte dedicata alla scultura trecentesca in Toscana. Dal 1959 al 1975 è stata assistente della professoressa Anna Maria Brizio, allora direttrice dell'Istituto. Nel 1964 si trasferisce a Varallo dove ricopre diversi incarichi: Direttore artistico della Pinacoteca di Varallo (dal 1968), Ispettore onorario per le opere d’arte in Valsesia (dal 1970), e Direttore artistico del Sacro Monte di Varallo (1972-2002).
L’archivio raccoglie, documenta e testimonia, attraverso le sue carte inedite, la sua attività come storica dell’arte, e rappresenta l’anello di congiunzione tra il Sacro Monte di Varallo e il mondo accademico.
L'archivio è pubblicato sul portale Lastatale Archivi.
E' consultabile previo appuntamento scrivendo a bibliosam@unimi.it
Scarica l'inventario Archivio Stefani
La Biblioteca di Storia dell’arte, della musica e dello spettacolo ha ricevuto in dono da parte di DNP Foundation for Cultural Promotion di Tokyo 158 poster in serigrafia e offset di opere di artisti giapponesi, a partire dagli anni ’60 del ventesimo secolo.
I manifesti sono arrivati in Biblioteca nell’aprile del 2023 al termine di importanti mostre nelle quali sono state esposti al pubblico:
Il poster, inteso in senso contemporaneo come prodotto multiplo e replicabile, rappresenta oggi la forma più fruibile e diffusa dell’arte grafica giapponese toccando tutte le sfere del vivere: dall’arte alla musica allo sport, fino alle campagne per la pace e di sensibilizzazione sociale e ambientale, fino ancora all’ambito economico e commerciale.
La raccolta comprende i nomi più rappresentativi della grafica ed esemplifica l’evoluzione tenica ed estetica che la forma del poster ha subito dal dopoguerra a oggi, spostandosi dal puro disegno a mano alla fotografia fino alla computer grafica.
Consulta la collezione su Minerva.
La raccolta ha rappresentato per oltre 60 anni accademici un valido strumento di supporto alla didattica e allo studio della storia dell’arte dal quale gli studiosi hanno potuto attingere, fino a tempi recenti, per approfondimenti scientifici sull’arte italiana e internazionale.
L’archivio fotografico della Biblioteca si è arricchito nel corso degli anni di varie raccolte fotografiche relative alla documentazione delle opere d’arte e del patrimonio culturale italiano. Nel corso del tempo ha subito una progressiva evoluzione ed è stato oggetto di vari riordini. Il fondo originario è andato purtroppo quasi integralmente distrutto durante il periodo bellico: i bombardamenti del 14 febbraio 1943 colpirono la Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel dopoguerra il patrimonio di immagini dell’istituto venne arricchito da diverse donazioni: nel 1947 dalla donazione Alfonso Casati, che consisteva in migliaia di fotografie d’arte principalmente di Alinari e di Anderson e negli anni successivi dalle donazioni D’Ancona e Brizio. Documenti d’archivio ci informano che nel 1957 la raccolta ammontava a circa 14.000 unità fotografiche.
Materiale conservato: 1.968 fascicoli, che conservano al loro interno un totale di 27.829 fotografie e 1.238 documenti, collocati all’interno di 182 scatole.
L'inventario è disponibile per la consultazione sul portale LaStataleArchivi e può essere scaricato:Inventario in pdf.
La raccolta è visionabile previo appuntamento scrivendo a: bibliosam@unimi.it
Leggi la presentazione, pubblicata in: Fototeche e archivi fotografici nelle università italiane / a cura di Paola D’Alconzo, Donata Levi, Ilaria Schiaffini. Udine: Forum, 2022.