Collezione dei libri antichi della Biblioteca di medicina veterinaria
La collezione di libri antichi include opere di medicina, medicina veterinaria, mascalcia, equitazione, chimica, farmaceutica, fisica, botanica, agricoltura, omeopatia, storia naturale, entomologia e alcuni dizionari e opere di argomento umanistico.

La Collezione di libri antichi della Biblioteca di medicina veterinaria si compone di 612 opere per un totale di circa 1340 volumi fisici e comprende 252 opere di medicina, 202 di medicina veterinaria, mascalcia, equitazione, 70 di chimica, farmaceutica e fisica, 50 di botanica, agricoltura e omeopatia, 22 di storia naturale ed entomologia, 16 dizionari linguistici e tecnici, e alcune opere di argomento umanistico. Possiamo ricordare tra le opere più significative di argomento veterinario che fanno parte della collezione:
- un incunabolo della fine del Quattrocento Pietro De Crescenzi, Ruralia commoda, Peter Drach, Spira 1490/95;
- venti cinquecentine tra cui l’opera di Carlo Ruini, Dell’anatomia e dell’infirmità del cauallo…, Heredi di Gio. Rossi, Bologna, edizione del 1598;
- fra i testi del Seicento, 37 in tutto e sempre tra quelli relativi alla veterinaria, sei opere del grande naturalista Ulisse Aldrovandi;
- fra i testi del Settecento (quasi 200 opere) l’opera di Gaspard De Saunier, La parfaite connaissance des chevaux…, A. Moetjens, l’Aja, 1734, un bell’esemplare del Cours d’hippiatrique di Philippe-Étienne Lafosse, P. Poiré, Parigi, 1772, l’opera di Claude Bourgelat, Élements de l’art vétérinaire nelle edizioni francese e italiana, rispettivamente Huzard, Paris, 1776 e S. Tissi, Belluno, 1777, di Vegezio, l’Ars veterinariae sive mulomedicinae in un’edizione del 1781.
Da ricordare inoltre cinque opere di Francesco Bonsi, quattro di Lazzaro Spallanzani e cinque di Giovanni Brugnone.
Le opere del primo quarto dell’Ottocento sono le più numerose (circa 330): tra esse, oltre a testi fondamentali della medicina veterinaria ormai giunta al suo consolidamento, troviamo numerosi testi di discipline affini che denotano l’attenzione della Scuola di Veterinaria milanese a collocare questa disciplina in un contesto più generale. Ritroviamo ad esempio opere di Giovanni Pozzi, di Giovanni Rasori, di Filippo Re e la Storia naturale di Louis Buffon nell’edizione italiana di Livorno del 1830/39.
Biblioteca di riferimento: Medicina veterinaria