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Storia della Biblioteca

La Biblioteca delle Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia nasce insieme all’Università degli studi di Milano nel 1925, su un nucleo originario preesistente che è quello delle collezioni dell’Accademia scientifico-letteraria, già attiva dal 1863. Al momento del passaggio all’Università, la consistenza della raccolta è di circa 24.000 volumi.

Tra i primi fondi sui quali fu costruita la raccolta di giurisprudenza si possono ricordare 7.500 volumi appartenuti a Emanuele Segre e altri 7.500 della Biblioteca del Senato milanese, dei secoli XVI-XVIII. La crescita del patrimonio librario è continua: nel 1932 risultano 24.000 ingressi e 4.500 consultazioni e in questi primi anni la biblioteca viene arricchita da numerosi lasciti di materiale di pregio. Negli anni appena precedenti alla Seconda guerra mondiale un’organizzazione più razionale facilita la fioritura della biblioteca: dai 100.000 volumi del 1937 si arriva ai 125.000 volumi e 280 periodici del 1940. La struttura è aperta a professori, studenti ed esterni ed esiste un servizio di prestito dedicato.

Nel 1942 i bombardamenti danneggiano pesantemente la biblioteca, si perdono libri e cataloghi perché distrutti o rubati e molto materiale risulterà disperso per diversi anni. La rifondazione dopo la guerra è difficoltosa e durerà a lungo.

Dopo essere stata in diverse sedi temporanee, nel 1958 la biblioteca trasloca in via Festa del Perdono e nel 1959 la nuova direttrice Giuliana Sapori porta avanti un profondo rinnovamento dell’organizzazione della struttura. Per mezzo di supporti tecnici moderni e con l’acquisto e l’impiego di adeguati strumenti di lavoro e consultazione bibliografica, rifonda una biblioteca centralizzata, munita di un catalogo unico basato su criteri professionali. Si occupa inoltre di organizzare un efficace servizio di prestito che garantisca l’accesso anche ai libri collocati negli istituti.

Con gli anni '80 inizia in Italia la grande impresa di automazione del Servizio Bibliotecario Nazionale: la biblioteca svolge un ruolo di guida, sia in Ateneo che in ambito esterno, per quanto riguarda la catalogazione. Quando Giuliana Sapori lascia la direzione, nel 1982, il patrimonio complessivo raggiunge i 595.000 volumi.

Dopo un breve intermezzo sotto la direzione di Maria Grazia Arrigoni, nel 1987 Giuliana Giustino eredita il compito di gestire il cambiamento della biblioteca. Giustino si occupa di riorganizzare tutti i servizi centralizzati di catalogazione, gestione dei periodici, prestito e prestito interbibliotecario. L’automazione permette di istituire servizi bibliotecari di base anche nelle sedi decentrate, dove prima esistevano collezioni ordinate, ma accessibili solo indirettamente. Sempre sotto la direzione di Giustino dal 1990, presso l’antica Crociera del Filarete finalmente restaurata, vengono allestite due grandi sale di consultazione: con grande sforzo comune delle due facoltà si riuniscono così collezioni vecchie e nuove, per offrire a scaffale aperto un imponente patrimonio bibliografico nell’interesse della ricerca scientifica. Alle due sale di consultazione nel 1993 si aggiungerà la sala Common Law, dove vengono trasferite le più importanti collezioni di diritto anglo-americano e dell'Unione Europea. Nel 1995 Giustino porta a termine il progetto del catalogo online (OPAC), completando così la grande trasformazione dei servizi bibliotecari d’Ateneo.

Nel 1996 la direzione della biblioteca è affidata a Maria Alessandra Dall’Era, che per 12 anni lavora al consolidamento delle innovazioni, al coordinamento del complesso sistema bibliotecario di Giurisprudenza Lettere e Filosofia e alla sua riorganizzazione: Giurisprudenza trasferisce dalle biblioteche di istituto consistenti collezioni in un’ultima sala di consultazione, realizzata sotto il Cortile del Settecento, e aumenta così la disponibilità diretta al pubblico del patrimonio di riviste e monografie giuridiche; Lettere e Filosofia invece accorpa i fondi librari degli istituti per creare nuove grandi biblioteche dipartimentali. Dall’Era prosegue il progetto di recupero catalografico in SBN delle collezioni delle due facoltà: nel 2002 l’OPAC d’Ateneo contiene l’informazione completa per tutte le biblioteche dell’area umanistica.

Alle collezioni cartacee si aggiungono in questo periodo quelle digitali che contribuiscono allo sviluppo dell’attuale Biblioteca digitale d’Ateneo, che gestisce un vasto patrimonio di e-book, e-journal, banche dati e altre risorse multimediali.

Dal 2009 la direzione è affidata a Lidia Diella che intraprende un'opera di riorganizzazione della biblioteca, razionalizzando i flussi di lavoro, armonizzando il funzionamento delle sale e monitorando costantemente l'andamento delle attività.

Si occupa, inoltre, del miglioramento della sicurezza e della conservazione del patrimonio librario. Vengono individuati e collocati in uno spazio idoneo i materiali pregiati che dovevano essere per primi oggetto di tutela. Sempre in quest'ottica si procede al riordino dei depositi secondo criteri di maggiore razionalità.

Diella incrementa il numero di posti e gli spazi disponibili per gli utenti e introduce nuove modalità di prestito e consultazione dei materiali della biblioteca. Per soddisfare una fondamentale esigenza degli studenti, istituisce la sezione dei testi d'esame di giurisprudenza.

Da luglio 2013 a maggio 2021 è direttore Mario Di Bono e la biblioteca cambia nome diventando Biblioteca di Studi giuridici e umanistici.

Durante la sua direzione la biblioteca acquisisce il patrimonio, il personale e la gestione delle biblioteche dipartimentali di Giurisprudenza ampliando notevolmente la sua collezione (600.000 tra libri e riviste) e procedendo all’armonizzazione dei servizi.

È di questi anni l’inizio del progetto che porterà a una radicale trasformazione della biblioteca, negli ambienti, nei servizi e nelle collezioni. Iniziano quindi i lavori per il rinnovamento della sala Centrale che verranno però interrotti dall’emergenza Covid-19.

Durante la pandemia, Di Bono gestisce efficacemente i problemi derivanti dalla chiusura della biblioteca, potenziando i servizi remoti. A partire dal 6 maggio 2020, con la riapertura parziale, affronta le problematiche legate all’instabilità della situazione e alla complessità delle procedure richieste per l’erogazione dei servizi. Durante questi mesi la BSGU è una delle poche strutture dell’Ateneo aperte al pubblico.

Dal 1° giugno 2021 è nominata responsabile della biblioteca Maria Cristina Selva. Con l’inizio della sua direzione viene definito il programma di rinnovamento della biblioteca (avviato da Di Bono) che prevede la ristrutturazione e la realizzazione di una grande biblioteca multifunzionale nella quale saranno unificate tutte le collezioni storicamente conservate in diverse sale.

Il primo passo di questo percorso è la ristrutturazione della Sala Centrale che viene inaugurata l’11 gennaio 2023, diventando centro servizi per tutte le sale della biblioteca e punto di riferimento per la sede di via Festa del Perdono.

Nel luglio 2023 partono i lavori per la realizzazione di un nuovo spazio, corrispondente alle attuali sale Crociera, Sottocrociera, Common Law e Diritto Pubblico, dotato di un unico accesso che, come quello originario della Ca' Granda quattrocentesca, si affaccerà sul porticato di Largo Richini.

Il 4 novembre 2024 si inaugura la nuova Sala del Settecento che amplia i posti studio acquisendo la ex sala informatica Manhattan e arricchisce la collezione a scaffale aperto. 

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